15 Feb Le cicatrici restano
Fermiamoci un attimo e cerchiamo di tornare indietro con il pensiero, a noi da bambini.
La paura di parlare ci ha portato a rinunce pesanti e stati d’animo grigi. Giorno dopo giorno l’autostima scendeva e la voglia di cambiamento aumentava sempre più. Fantasticare su un futuro diverso era all’ordine del giorno e quelle immagini di noi in una veste totalmente differente erano la sola compagnia che poteva strapparci un sorriso quando ci ritrovavamo soli. I ragazzi che hanno frequentato il corso di PsicoVoce non si soffermano quasi mai sul ruolo che hanno avuto i blocchi nella loro vita, quanto invece alle emozioni scaturite dall’essenza di quei blocchi. Smettere di balbettare non significa solamente parlare senza incepparsi, significa più che altro riprendere in mano quel nostro fantasticare da bambini e mettere in atto quei progetti lontani. Ovviamente non si può cambiare pagina da un giorno ad un altro, non si può deviare rotta senza lasciare traccia. I danni emotivi creati dalla balbuzie, quelli rimarranno, anzi, quelli fortunatamente rimarranno, come monito d’una consapevolezza dell’avercela fatta solamente con le nostre forze.
Nel corso degli anni la balbuzie ci ha portato a rinunce, figuracce, sogni spenti, frasi non dette e dialoghi persi, sentimenti non espressi, domande non poste, risposte non date, progetti di vita mai realizzati. Decine e decine di momenti che ci saremmo risparmiati di vivere, di sentire, di ascoltare. Eppure, anche dopo aver concluso il corso di PsicoVoce continueremo a vederle lì, tutte quelle sensazioni, proprio dietro di noi, come la scia di un veliero segue il suo scafo. La differenza dove sta, vi chiederete. Beh, è grazie a quell’insieme di emozioni che saremo come saremo quando smetteremo di balbettare.
Il nostro cuore, la nostra mente, il nostro viso e la nostra pelle saranno pieni di cicatrici. E saremo dei pirati meravigliosi.
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