13 Gen PsicoVoce – Autovalutazione di un Balbuziente:
Noi balbuzienti viviamo nel paradosso. Chi meglio di noi stessi può conoscerci? Nessuno. Ma al contempo ci diamo un’autovalutazione completamente errata. Lo sappiamo, suona strano, ma spesso è proprio così. Rifletteteci.
In fondo, noi esseri umani, siamo degli animali sociali, e fin qui tutto chiaro, lo dice la scienza. Essendo animali sociali abbiamo il disperato bisogno di essere accettati, compresi, valorizzati, amati. E l’insieme di queste quattro condizioni portano alla felicità.
Quindi, semplificando il tutto, possiamo dire che la nostra felicità dipende dai rapporti interpersonali con la società e con chi ci sta accanto.
Ma se abbiamo trascorso gran parte della nostra esistenza in un angolo, in una gabbia dorata, come possiamo sapere cosa pensano gli altri di noi e noi di loro? Non possiamo saperlo, eppure, purtroppo, partiamo sempre dal presupposto che siamo sbagliati o che non siamo all’altezza di certe cose. Grave errore. Se non diamo la possibilità al prossimo di entrare in contatto con noi e viceversa, avere una conversazione, avere uno scambio di idee, di opinioni, di sogni, paure, progetti, desideri, in che modo potremo autovalutarci? Attenzione, qui la linea è sottile, molto sottile, non stiamo dicendo che gli altri devono valutarci. Ma autovalutarci. L’autovalutazione di come/chi siamo è un’insieme di pezzi creati da una molteplicità di fattori, che a loro volta, incastrandosi tra loro in maniera differente in base a situazioni differenti, formano la percezione di noi stessi in svariati ambiti.
Quindi, è corretto altresì dire che l’autovalutazione dipende anche da chi ci troviamo di fronte, ma sempre in base a ciò che di loro è arrivato a noi.
Riuscire a scardinare tutte quelle convizioni errate e quei processi negativi creati dalla balbuzie nel corso degli anni sarà certamente un processo arduo, ma grazie al percorso che affronterete qui a PsicoVoce, vi accorgerete che tutto è fattibile e che non c’è cosa più bella e soddisfacente nel riprendere possesso del proprio linguaggio e della propria vita… e alla fine del corso, da quel giorno in poi, si innescherà una autovalutazione di sé nettamente più realistica e migliorata.
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